Rame Chiodato

Nelle mie esperienze di modellista e costruttore di attrezzi, per risolvere i molteplici problemi che si presentano quando si vuole riprodurre un modello navale quanto più possibile uguale a quello vero, mi sono imbattuto anche nel problema di come eseguire la copertura in rame dello scafo di una nave d’epoca.

Dopo tanti tentativi e prove per realizzare la tipica chiodatura che si nota nel rivestimento in rame delle navi, peraltro senza arrivare al risultato che si dovrebbe ottenere per rendere il modello il più possibile verosimile al reale, alla fine mi sono documentato su varie riviste e libri di modellismo. Ho trovato un articolo che parla proprio di quello che mi serviva su una documentazione ancora in uso tra i modellisti più assidui e anziani (non nel senso di vecchi ma di modellisti esperti, che sanno apprendere nozioni ed astuzie dai maestri del modellismo statico). La rivista in questione non ha bisogno di pubblicità ma per chi lo desideri la cito come spunto di riflessione e di studio per costruire i propri modelli. Appunto sfogliando la rivista “NAVI E MODELLI DI NAVI” edita da Vincenzo Lusci (ora in distribuzione presso l’Associazione Navimodellisti Bolognesi), che avevo riposto in un angolo del mio mobile pieno di libri, mi si aprì una pagina che parlava proprio della chiodatura sul rame. Poiché l’informazione dell’autore Aldo Tesi mi è servita per portare avanti il mio lavoro, riporto il testo integrale perché, come egli dice, possa essere d’aiuto a qualche altro modellista.

La chiodatura sul rivestimento di rame

A cura di Aldo Tesi

A partire dalla seconda metà del XVIII secolo le lastre di rame erano applicate al fasciame dell’opera viva, con una chiodatura fitta e secondo uno schema ben stabilito. E’ ovvio che, date le piccole dimensioni dei modelli, non è sempre possibile mantenere un rapporto esatto rispetto al reale. A ciò deve supplire l’inventiva e l’immaginazione del modellista per avvicinarsi il più possibile alla realtà con un risultato estetico soddisfacente. Anch’io, come altri miei amici, ho voluto provare ad usare un sistema diverso rispetto a quelli più comunemente usati e lo presento con la speranza che possa essere d’aiuto a qualche altro modellista. Passo perciò ad illustrare il procedimento adottato:

1) – Per prima cosa mi sono procurato un cilindro di metallo avente una godronatura (*) che, a mio parere, fosse più consona a quanto volevo ottenere esteticamente.

L’altezza del cilindro deve essere uguale all’altezza delle strisce di rame. Al cilindro ho applicato una forcella con manico in modo tale da ottenere un attrezzo manovrabile facilmente.

2) – Dopo di questo mi sono procurato una tavoletta di legno duro (generalmente io uso tavolette occorrenti per la formazione di pavimenti di legno, che sono facilmente reperibili) delle dimensioni di mm. 300 x 50 x 10. Nella mezzeria di una faccia della tavoletta ho eseguito una traccia della larghezza del cilindro godronato con l’accortezza di lasciare un minimo gioco.

3) – A questo punto da una lastra di rame crudo di mm. 0,10 ho tagliato tante strisce quante ne occorrono per realizzare l’intera fasciatura del modello. E’ consigliabile che la lunghezza delle strisce sia inferiore alla lunghezza della su menzionata tavoletta di legno.

4) – Prima di passare alla fase successiva, le strisce di rame devono essere ricotte sulla fiamma portando il metallo al rosso vivo.

5) – A conclusione del ciclo di lavoro non resta altro da fare che inserire una ad una le strisce di rame nella traccia della tavoletta e su di essa far passare, una sola volta, con giusta pressione, il cilindro godronato.

A mio avviso questo sistema presenta i seguenti vantaggi:

  •  Rapidità di esecuzione delle strisce di rame con falsa chiodatura.
  •  Una maggior presa del collante per la maggior quantità di incavi a seguito della incisione con il cilindro godronato.
  •  Le strisce non hanno un verso, quindi si possono applicare sia su un lato sia sull’altro senza particolari accorgimenti.

Il procedimento di applicazione delle strisce di rame al modello praticamente non cambia rispetto a quello illustrato dal mio amico Sergio Fiaschi a pag. 18 dell’Enciclopedia di Navi e modelli di Navi – vol. 1° – edita da Vincenzo Lusci.

Da tener presente che l’incisione delle strisce di rame nel senso verticale si può fare prima dell’applicazione della striscia medesima al fasciame oppure dopo. Per ottenere delle strisce di rame tutte eguali e con il taglio netto ai bordi ho usato questo semplice sistema:

a) – Su di una tavola di paniforte (A), ho applicato un listello diritto (B) al quale, a sua volta, ho fermato due spessori (C) della larghezza delle strisce.

Ho posto quindi la lastra di rame a battere al listello (B), una comune riga a battere ai due spessori (C). Con un normale Stanley con lama ricurva ho inciso profondamente la lastra di rame, quindi piegando ripetutamente la striscia di rame ancora attaccata ho ottenuto il suo distacco. La striscia così ottenuta ha i bordi netti e senza alcuna sbavatura.

(*) Godronatura: Impressione della superficie di un pezzo mediante godrone, allo scopo di ottenere una superficie discontinua, zigrinata a seconda del disegno impresso sul godrone.

Si dice godrone l’utensile che imprime su un pezzo, mediante rullatura, la propria superficie zigrinata.


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