Fotografare i propri modelli

A cura di Duilio Curradi

L’intenzione iniziale era di andare a trovare ogni Socio, presso il proprio cantiere, e fotografare tutti i suoi modelli raccogliendo, nel frattempo, anche le informazioni relative alla nave originale e alla sua riproduzione. Grazie all’intensa attività dall’A.N.V.O., in questi anni, il numero dei Soci è aumentato ed è sensibilmente cresciuto il numero delle navi che compongono la flotta del nostro gruppo. Quello che, purtroppo per me, non è aumentato è il tempo a disposizione, né sono diminuiti gli altri impegni. Resta perciò ancora tanto lavoro da fare e, per evitare una situazione di stallo, sarebbe bene che ogni Socio collaborasse, con mezzi propri. In pratica sarebbe opportuno che ciascuno, se possibile, fotografasse le proprie navi e le spedisse, disponendo di un PC collegato alla rete, all’indirizzo anvo@anvo.it. Il primo accorgimento è stato quello di scattare fotografie il più possibile omogenee, ovvero con lo stesso sfondo e con la stessa sequenza. Adesso racconto, qui sotto, le regole che ho seguito, fino ad ora, per alimentare la “banca modelli”. Spero che il maggior numero possibile dei Soci, seguendo questi semplici accorgimenti, possa contribuire all’ulteriore aggiornamento delle foto della flotta.

La macchina fotografica – Ormai sono diffusissime le macchine fotografiche digitali. Una semplice compatta va benissimo. L’importante è tenerla ben ferma, durante lo scatto, usando possibilmente un cavalletto.

L’illuminazione – Normalmente tutte le macchine fotografiche digitali sono dotate di flash incorporato. Questa fonte di luce, però, investe il soggetto di fronte e tende ad appiattirlo. La soluzione ideale sarebbe fotografare all’aperto usando la luce naturale, normalmente diffusa. In questo caso, però, bisogna stare attenti che il modello sia illuminato in maniera omogenea evitando zone d’ombra o contrasti eccessivi. Spesso conviene ricorrere all’illuminazione artificiale. Si possono usare lampade a luce bianca o flash ausiliari sincronizzati con quello della fotocamera. Queste sorgenti di luce devono essere rivolte verso il soggetto da posizioni laterali in modo da migliorare il contrasto delle forme. Bisogna fare attenzione a non usare lampade ad incandescenza che hanno una temperatura del colore troppo alta, ovvero tendono al rosso. Io uso due lampade: una specifica a luce bianca e una alogena la cui luce ho schermato con un vetro violetto che ne abbassa la temperatura del colore.

Lo sfondo – Un grosso problema è rappresentato dalle cose che stanno intorno al modello. Se si è all’esterno possono essere piante e muri, se si è al chiuso possono essere mobili e attrezzi di lavoro. Tutte queste cose confondono l’immagine. Io mi porto dietro dei teli azzurri, di quelli che usa l’A.N.V.O. per coprire i tavoli nelle mostre. Uno lo metto sul tavolo sul quale appoggio il modello. L’altro lo appendo, in qualche modo, dietro alla nave. Non tutti, però, dispongono di teli azzurri. Ecco allora che bisogna arrangiarsi con altre soluzioni. La più semplice consiste nel mettersi davanti ad una parete bianca o colorata, ma uniforme. Oppure utilizzare un telo colorato, o bianco, come un vecchio lenzuolo.

Gli angoli di ripresa – Per descrivere al meglio ogni modello io scatto una serie di fotografie. Il primo scatto lo faccio con il modello visto di fianco con la prua rivolta verso destra. Poi faccio una serie di scatti, ruotando la nave in senso antiorario, fermandola ogni 30 gradi. In questo modo ottengo 12 scatti. Poi ne faccio altri, suggeriti dal tipo di nave, sotto altre angolature verso l’alto e verso il basso e dei particolari più interessanti.

Il formato delle foto – Le foto digitali sono formate da tanti “pixel”, ovvero da tanti quadratini colorati. Maggiore è il loro numero, migliore è la definizione della foto. Quando si scatta la foto il numero dei pixel è determinato dalla qualità della macchina fotografica e dalla sua impostazione. Io scatto sempre alla massima definizione. Con il PC, poi, sistemo la foto “ritagliando” la zona che mi interessa e adattando le dimensioni. Per la pubblicazione va bene, ad esempio, un formato di 1200×900 o 800×600 pixel.


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