A cura di Bruno Gemerasca
Il 14 settembre Nelson ritornò a bordo della Victory, issata la sua insegna la nave salpò con rotta al largo di Cadige ,dove stazionava gran parte della flotta britannica. Napoleone aveva ordinato all’ammiraglio Villeneuve comandante in capo della flotta franco-spagnola di forzare un passaggio verso est attraverso lo stretto di Gibilterra. A questo scopo Villeneuve aveva riunito a Cadige 40 navi francesi e spagnole, ma la flotta britannica si mantenne ben lontana dietro un compatto schermo di fregate posizionate al largo di Cadice e che fornì a Nelson tutte le informazioni desiderate impedendo nello stesso tempo l’uscita dal porto delle fregate di Villeneuve. Il 2 ottobre Nelson staccò 5 navi al comando del contrammiraglio Luis perché si dirigessero verso Gibilterra per rifornimento di acqua e viveri. Il 17 ottobre a queste 5 navi si unì la Donegan . Il loro arrivo venne segnalato dagli spagnoli a Villeneuve che calcolando 480 cannoni in meno a disposizione di Nelson, il 19 ottobre le flotte alleate francesi e spagnole presero il mare e subito le fregate inglesi passarono la notizia a Nelson. In quegli ultimi giorni senza che Villeneuve lo sapesse, alla flotta di Nelson si erano affiancate la Royal Sovereing (100 bocche da fuoco), l’Africa e l’Agamemnon (64 bocche da fuoco ciascuna) e la Defiance (74 bocche da fuoco). Alle 7 del mattino del 20 ottobre, tutte le navi di Villeneuve avevano lasciato Cadige facendo rotta verso Gibilterra evitando le secche al largo di capo Trafalgar. Nello stesso tempo Nelson veniva informato sui movimenti della flotta franco-spagnola dalle fregate di Blackwood. Il 21 Ottobre 1805 la flotta di Nelson avvistò le navi di Villeneuve il quale invertì la rotta e fece vela verso il sicuro porto di Cadige. Nelson diede ordine di disporsi su due colonne, quella di destra o sopravvento, era composta da 12 navi guidate dalla Victory, quella di sinistra, o sottovento, era composta da 15 navi guidate dalla Royal Sovereign al comando del contrammiraglio Collinwood. Alle 11.45 la Bucentaure nave di Villeneuve issò il segnale di aprire il fuoco appena il nemico fosse a portata. Alle 11.56 Nelson issò il famoso segnale passato alla storia ; “L’Inghilterra si aspetta che ognuno compia il proprio dovere”. Alle 12.45 la Victory con un’abile manovra del capitano Thomas Hardy la porto a fianco della Bucentaure spazzandola da una estremità all’altra, sfondando le paratie e spazzando via tutti i ponti di batteria in seguito, la Victory affiancò la Redoutable (vascello francese da 74 bocche da fuoco) sotto il comando del capitano Jean Lucas che fino all’ultimo tenne testa per un’ora a Nelson con 522 dei 634 uomini d’equipaggio morti o feriti, fu durante questa fase dell’azione che un tiratore scelto rimasto sconosciuto,fece partire dalla coffa di mezzana della Redoutable la fucilata che colpì Nelson che in quel momento si trovava sul cassero della Victory.
La pallottola nella spalla sinistra e andò a piantarsi nella spina dorsale fracassandola. Nel frattempo la Victory rimaneva sempre agganciata alla Redoutable e contemporaneamente i cannoni sul lato libero della Victory continuavano a far fuoco sulla Bucentaure che all’1.45 dopo aver perso l’intera alberatura ammainò la bandiera, il suo esempio era seguito dalla Redoutable, ormai ridotta allo stato di relitto e alle 2,15 la battaglia poté considerarsi finita.

Ammiraglio Horatio Nelson
La pallottola nella spalla sinistra e andò a piantarsi nella spina dorsale fracassandola. Nel frattempo la Victory rimaneva sempre agganciata alla Redoutable e contemporaneamente i cannoni sul lato libero della Victory continuavano a far fuoco sulla Bucentaure che all’1.45 dopo aver perso l’intera alberatura ammainò la bandiera, il suo esempio era seguito dalla Redoutable, ormai ridotta allo stato di relitto e alle 2,15 la battaglia poté considerarsi finita.
Alle 3 Nelson venne informato dal capitano Hardy che si era ottenuta una brillante vittoria e che 15 navi nemiche si erano arrese. Alle 4,30 con la frase “ Grazie a Dio ho fatto il mio dovere” Nelson morì, le navi superstiti francesi e spagnole fuggirono a rifugiarsi nel sicuro porto di Cadige.
La Victory era uscita abbastanza bene dalla battaglia dal momento che il suo elenco delle perdite totalizzava 54 morti, 25 feriti gravissimi dei quali 3 morirono in seguito,12 feriti gravi,42 feriti leggeri. I danni riportati al di sopra dei ponti comprendevano la perdita del pennone di maestra,del pennone di gabbia di maestra,del pennone di trinchetto, dei pennoni di civada e contro civada, l’albero di mezzana era stato tranciato via a circa 3 metri dal ponte, gravi danni avevano subito le coffe di trinchetto e di maestra ed infine, l’albero di maestra era rimasto incrinato, la gru di capone di dritta era stata asportata. La nave imbarcava 30 cm d’acqua all’ora, la Victory venne rimorchiata prima dal Polyphemus e poi dalla Neptune e 7 giorni più tardi raggiunse finalmente Gibilterra (28 ottobre), il corpo di Nelson veniva conservato a bordo immerso in una botte di alcool.
Dopo alcune riparazione la Victory salpò per raggiungere Medway dove sbarcò il corpo di Nelson il 22 Dicembre per poi proseguire per Chathman dove ormeggiò il 15 gennaio 1806. Sette anni più tardi, l’Ammiragliato mise termine al suo servizio in mare. La nave andò deteriorandosi a poco a poco per più di un secolo, finché una pubblica raccolta di fondi, permise il suo restauro riportandola nelle condizioni in cui era nel 1805 sotto il comando di Nelson. Oggi essendo diventata monumento nazionale e a tutti gli effetti patrimonio navale Inglese, è possibile visitarla nel bacino di Portsmouth (UK).
Dipinti rappresentanti alcune fasi della Battaglia di Trafalgar

