A cura di Rolando Maeran
Su questa bella e velocissima nave si conosce ormai tutto o quasi. Inutile pertanto soffermarsi sul fatto che abbia vinto il mitico nastro azzurro e sui particolari tecnici di questa impresa. Una cosa che invece non tutti sanno è che grazie a questa vittoria, il Destriero è diventato un veicolo pubblicitario per la nostra industria cantieristica. Riportiamo, infatti, quanto pubblicato dal Sole 24 ore il 19 Novembre 2004 a proposito di pubblicità. La carena del Destriero la nave progettata e costruita da Fincantieri per lo Yacht Club Costa Smeralda (e tutt’oggi detentrice del Nastro Azzurro per la più veloce traversata dell’Atlantico) potrebbe diventare l’elemento caratterizzante della nuova generazione di navi militari sulle quali la marina militare americana sembra intenzionata a concentrare il suo piano d’investimenti per i prossimi anni. E’ infatti attesa a breve la decisione finale per l’assegnazione del contratto dell’U.S.Navy per la progettazione e costruzione dei due primi prototipi di Littorial combat ships unità speciali capaci di altissime velocità operative, pescaggio ridotto ed eccezionale facilità di manovra, destinate nei programmi della Marina americana a svolgere un nuovo ruolo strategico determinante in missioni sotto costa e interventi lampo in aree a rischio.

Fincantieri insieme con il cantiere spagnolo Izar è entrata a far parte del consorzio guidato dalla Lookheed Martin (in competizione con General Dynamics per la prosecuzione del contratto stesso), che potrebbe già dal gennaio prossimo iniziare presso i cantieri americani Marinette marine (secondo Jones act ogni nave statunitense deve essere comunque realizzata da industrie nazionali) la costruzione del primo prototipo con consegne previste nel 2006, mentre il gemello dovrebbe essere in grado di affrontare i test nel 2008 Il ruolo dell’industria italiana nella progettazione e nella fornitura della componentistica di queste due unità del valore complessivo di 423 milioni di dollari dovrebbe essere assolutamente centrale. Come confermato direttamente da Lookheed Malin, le tecnologie di base dovrebbero essere proprio quelle del Destriero inclusa la performance di 60 nodi di velocità di crociera e quelle affinate sui due traghetti veloci della serie Jhupiter realizzati sempre dalla Fincantieri per Tirrenia di Navigazione. Le due Littoria combat ships potrebbero essere quindi dotate di motori Isotta Fraschini e dei sistemi di stabilizzazione ad alta velocità realizzati dallo stabilimento di Riva Trigoso. Secondo indiscrezioni la US Navy una volta superati i collaudi avrebbe intenzione di commissionare tra 57 e 60 navi identiche con queste caratteristiche. Ma in attesa della firma definitiva del contratto per le fregate Rinascimento (operazione Fremm) firma che dovrebbe avvenire entro il prossimo Febbraio. Fincantieri sembra aver intensificato gli sforzi commerciali anche del comparso navi militari sulle esportazioni.

Leggendo queste righe possiamo proprio affermare che questa nave è diventata un ottimo “testimonial” sia per la nostra industria che per la “passione” che ci unisce, il modellismo navale. C’è chi ha eseguito magistralmente il modello del Destriero e non solo fa bella mostra di sé nelle nostre manifestazioni ma è anche un bel modello navigante. Auguriamoci nuove imprese da parte di nostre navi per poter poi emularle costruendone il modello.